Posted by on 17 Lug, 2017 in Recensioni | 0 commenti

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Cover La casa dalle radici insanguinate, romanzo horror di Roberto Ciardiello

Poi Rufus Marsalis si piega sul bancone, abbassando il volto al livello di quello di Danny, una perla di sudore gli scivola dallo zigomo al mento nonostante il condizionatore acceso, zigzagando tra i solchi di una pelle così vetusta che pare abbia almeno due secoli. «Ah, lo zoo, bello! Vai a vedere gli animali, eh?»

«Vado a vedere le bestie come te.»”

 

Il piano è semplice, o così sembra: si entra in casa, si apre la cassaforte, si prendono i bigliettoni e si va via. Un gioco da ragazzi (di strada) a cui nessuno sente di poter rinunciare.

Perché la casa del gioielliere è davvero un bocconcino. Cancellone, vialetto, fontana, molti quadri e una cassaforte che grida “Aprimi!”. Dove c’è una cassaforte c’è denaro. Molto denaro. Nessuno compra una cassaforte e la nasconde (per giunta) solo per tenerci dentro due soldi. Chi si prende il disturbo di avere una cassaforte e occultarla alla vista ha qualcosa di grosso da nascondere.

È che poi le cose vanno molto velocemente. Molto, troppo velocemente. Ci si fa prendere la mano e, non si sa bene come, ci si ritrova con il padrone di casa pieno di sangue, la moglie con il naso fracassato, confusione ovunque, un’elettricità nell’aria che, a pensarci, non fa per niente bene. Manca il polso della situazione. Manca il gioco di squadra. Manca il focus. Ora non è più la cassaforte, ora è la voglia di urlare, di picchiare, di fare del male.

Ora sono quelle due chiavi ad attirare l’attenzione di Cupo. Grida e picchia ancora più forte, fa ancora più male, si spinge ancora più in là. Ai soldi (il vero motivo – in teoria – di quella incursione) quasi non pensa più: cosa sono quelle due chiavi? Siamo sempre lì; se ti prendi il disturbo di nascondere qualcosa dentro una cassaforte a sua volta nascosta, allora quella cosa deve essere un succulento segreto.

E Iddio solo sa se Cupo non scoprirà il segreto di quella coppia ricca e noiosa.

 

Tutto sta nell’incipit. E sei dentro la storia.

Se ne parla ovunque e chiunque ne parla: l’incipit, signori. L’incipit è tutto. La casa dalle radici insanguinate di Roberto Ciardiello è la prova provata che un buon incipit fa ben più della metà dell’opera.

Sospiro, mentre lo scrivo, sia chiaro. Il fatto è che quando si parla di self-publishing si schierano, agguerrite, due fazioni. La prima fazione è composta da coloro i quali, almeno una volta nella loro vita, hanno scritto qualcosa e lo hanno buttato su Amazon al grido di “O la va o la spacca!”; la seconda fazione è composta dai puristi (altrimenti detti snob) della letteratura passata e moderna, che vedono nel self-publishing nel peggiore dei casi una sorta di bestemmia e, nel migliore dei casi, una scorciatoia un po’ troppo… semplice.

E allora, miei cari scrittori autopubblicati, per andare avanti a mento alto bisogna stupire. Bisogna far strabuzzare gli occhi, bisogna far spalancare la bocca. Ho cominciato a leggere La casa dalle radici insanguinate con un sospiro ma, dopo cinque minuti, ero su Instagram a parlare dell’incipit. Bingo, mio caro Ciardiello. Poche righe e hai intrappolato il lettore. Uno schiocco di dita ed ero tua schiava, pendevo dalla tua penna, dalla tua tastiera, dai tuoi pensieri. Questo sì che è il modo giusto di iniziare.

 

La casa dalle radici insanguinate:  la semplicità premia

Lo scrittore Roberto Ciardiello, autore del romanzo horror La casa dalle radici insanguinate

Lo scrittore Roberto Ciardiello, autore del romanzo horror La casa dalle radici insanguinate.

Ma se sono una che si schiera sempre dalla parte dello scrittore, sono anche una che ha bisogno di ritrovare, in ciò che legge, non un esercizio di scrittura, non una serie di virtuosismi, ma la vera passione e la genuina naturalezza. Naturalezza che in parte (soprattutto nella prima metà del romanzo) mi è mancata, e che è stata soffocata da balzelli spazio-temporali che mi hanno incredibilmente e fastidiosamente distratta dalla lettura e dagli eventi che stavano accadendo sotto i miei occhi di lettrice.

Il romanzo si aggiusta poi mano a mano che la lettura prosegue, prendendo una piega decisamente migliore, decisamente meno pretenziosa, come se – finalmente – il sacro fuoco della scrittura avesse preso piede e scrivere fosse diventata un’urgenza. Una prosa più fluida, immagini più vivide, personaggi meglio dipinti danno così vita a un’opera che possiamo definire ‘horror fino al midollo’, un’opera che mi ha addirittura strappato qualche brivido.

Pur non avendo alla base un’idea davvero originale (di cose simili ne abbiamo lette e viste), La casa dalle radici insanguinate rimane un ottimo romanzo horror che consiglierei senza esitazione a tutti gli amanti del genere. Non temo rivalse o rimbrotti di nessun tipo, so che Roberto Ciardiello ha scritto una cosa molto valida che piacerà senza se e senza ma a tutti gli amanti (e anche ai puristi) del genere.

 

Caterina “Kate” Bovoli

Scheda dell'opera

mini-copertina La casa dalle radici insanguinate, di Roberto CiardielloTitolo: La casa dalle radici insanguinate
Autore: Roberto Ciardiello
Editore: self-publishing
Pagine: 224
Prezzo: € 10,62 (cartaceo) / € 2,99 (ebook)
Link d’acquisto: Cartaceo / Mobi
Pagina facebook dell’autore: Vai

VOTO GLOBALE: [yasr_overall_rating]

 

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