Posted by on 5 Giu, 2017 in Recensioni | 0 commenti

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Copertina de Il serpente di fuoco, di Sara Bosi e Massimiliano Prandini (Delos)

“Il popolo di Città del Sole è così peculiare che non mi è mai capitato di incappare in un altro altrettanto stravagante. Essi vivono nel deserto in un isolamento così completo da non concepire quasi la possibilità di ricevere la visita di uno straniero. […] L’indole degli abitanti di Città del Sole è del tutto pacifica dal momento che la loro società è basata su un radicale rifiuto della violenza.”

 

Il serpente di fuoco è un romanzo autoconclusivo, scritto a quattro mani, ma costituisce anche il primo capitolo di una futura saga dedicata al personaggio di Murgo il Ramingo, esploratore di mondi fantastici. Questo personaggio narra ai lettori le conoscenze che accumula durante i suoi avventurosi viaggi ai confini del mondo. Murgo non è il vero protagonista della storia, ma ci accompagna passo per passo nella narrazione e ci illustra le caratteristiche dei popoli e delle civiltà che ha potuto osservare da vicino durante le sue avventure. In questo primo libro, il Ramingo si sofferma sul popolo che abita la Città del Sole.

 

La Città del Sole e la sua perfezione

In un deserto smisurato, selvaggio e inospitale, sorge una grandiosa città dal passato molto antico: la Città del Sole. Qui vive un popolo laborioso e pacifico, governato equamente da un Re, che ha il compito di curare la propria gente, e da un Attendente delle Acque, che si occupa della distribuzione e del controllo della fonte. I due leader sono accompagnati dalle conoscenze rituali e divine di un Sacerdote attento alle necessità spirituali di tutti.

La sopravvivenza di ogni abitante della Città del Sole è assicurata dalla presenza di un’enorme fonte, che dispensa tutta l’acqua necessaria per persone, animali e piante. Una città arida e isolata, ma che appare idilliaca e ben organizzata.

Questo è ciò che emerge pian piano dal romanzo, dopo un capitolo introduttivo fatto di violenza e sacrificio in cui una principessa, che ha vissuto tutta la sua vita ben protetta dai feroci raggi del sole, si ritrova a essere trascinata nel deserto, scottata e spaventata dal destino terribile che l’attende. È il fato tremendo che la divinità Vebrah (il sole) ha riservato alla povera ragazza e che il suo popolo ha deciso di rendere realtà. Ma perché la principessa è costretta a vagare nel deserto contro la sua volontà? Perché tutti credono che sia la cosa giusta da fare?

Per una semplice ragione: la fonte d’acqua che garantisce la vita della Città del Sole si sta rapidamente esaurendo e la situazione inizia a degenerare.

 

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Il serpente di fuoco, un rituale per la sopravvivenza

La dualità tra il pacifismo estremo che permea la vita quotidiana del popolo di Città dal Sole e la violenza di un rito antichissimo da tributare a Vebrah per la sopravvivenza di tutti, rende il romanzo molto reale: in tutte le civiltà la brutalità e la disumanità sono una costante storica, che si ripete nel tempo. La ritualità, in questo caso, serve solo ad acquietare gli animi e a rendere il tutto più accettabile da coloro che hanno vissuto tutta una vita rifuggendo ogni forma di crudeltà umana e animale.

La principessa è uno dei narratori del libro che, conoscendo ciò che la propria religione le impone in caso di mancanza d’acqua, tenta di trovare soluzioni differenti al grave problema. Sempre più disperata cerca un’altra via, ma noi lettori sappiamo già che il suo destino si compirà.

Il popolo, così semplice e abituato a condurre la propria pacifica esistenza nella sicurezza delle sue mura, non riesce a tollerare neanche il pensiero della mancanza di acqua e, tra paura e attesa, avvengono numerosi incidenti gravi e inaspettati che spingono i governanti a dare inizio al rito.

 

Questione di punti di vista

Sara Bosi e Massimiliano Prandini, autori del romanzo fantasy Il serpente di fuoco (Delos)

Sara Bosi e Massimiliano Prandini, autori del romanzo fantasy Il serpente di fuoco (Delos).

All’interno de Il serpente di fuoco, insieme a descrizioni accurate ed evocative, insieme a una storia che si costruisce pezzo per pezzo fino a svelare una verità terribile, ci sono anche più voci che narrano il tutto. Una è quella della principessa, figlia del Re medico che si occupa di coltivare e curare l’orto medicinale. Impetuosa e ribelle, Amber ha sempre vissuto rinchiusa nel palazzo a studiare, attendendo di salire al trono per aiutare il proprio popolo e assicurare una discendenza.

Dammar, la seconda voce narrante, è un esploratore che appartiene al popolo: lui vaga al di fuori delle mura per accertarsi che non ci siano pericoli. È chiaro sin da subito che incrocerà il proprio destino con quello della principessa.

Il terzo personaggio è Murgo il Ramingo, il quale, in modo didascalico, spiega al lettore alcune peculiarità del popolo della Città del Sole che ha scoperto dopo la sua visita.

Insieme a questi capitoletti ce ne sono alcuni ambientati nel futuro, che raccontano ciò che accade dopo la scomparsa dell’acqua.

Se questa particolare costruzione del testo da una parte rende la narrazione spezzettata, dall’altra risulta davvero efficace e spinge il lettore a proseguire nella lettura, incuriosendolo. Ogni particolare è curato attentamente ne Il serpente di fuoco, cosicché non vi sia alcun buco nella trama nonostante la frammentazione.

Il colpo di scena che ci attende nel finale è davvero un ottimo tocco, che conclude un romanzo fantasy privo di sbavature e decisamente intenso nonostante la brevità. Un romanzo fantasy italiano che merita di essere letto.

È possibile approfondire la conoscenza dell’universo de Le cronache di Murgo il Ramingo sul sito web degli autori, www.mekbuda.it, dove troverete anche un’anteprima scaricabile de Il serpente di fuoco.

 

Enza Sentito

Scheda dell'opera

mini-cover Il serpente di fuoco, di Sara Bosi e Massimiliano Prandini (Delos) Titolo: Il serpente di fuoco
Autori: Sara Bosi e Massimiliano Prandini
Editore: Delos Books
Pagine: 170
Prezzo: € 12 (cartaceo) / € 3,99 (ebook)
Link d’acquisto: Cartaceo / ePub / Mobi
Sul sito dell’editore: Vai

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