Posted by on 26 Feb, 2018 in Suggestioni | 0 commenti

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The Band, da Biomechanical Circus di Giorgio Finamore

Il circo è un mondo che ha sempre affascinato profondamente artisti e registi per il suo universo fatto di meraviglia e incanto. Un mondo, però, che può essere anche affrontato da un punto di vista più oscuro e inquietante, grazie alla sua capacità intrinseca di portare in scena suggestioni al limite del grottesco.

Biomechanical Circus è un volume creato dall’illustratore Giorgio Finamore, pubblicato nella collana Illustrati di Logos Edizioni, che racconta il tema del circo e del bizzarro da un punto di vista orrorifico.

“Programmate per esibirsi in spettacolari compiti e attrazioni, le macchine sono presenze quotidiane dal cigolio sinistro.”

 

Giorgio Finamore ci accompagna all’interno del suo libro inserendo solo una frase a preambolo che racchiude la potenza estetica della sua arte, lasciando a noi osservatori l’autonomia di una silenziosa visione.

Nel Macbeth di William Shakespeare, il barone Macduff, cercando di raccontare l’orrore per l’assassinio del re di Scozia Duncan, riuscirà solo a dire: “Entrate lì a perdere gli occhi davanti a una nuova Gorgone. E non chiedetemi altro. Guardate voi stessi e dite”.

Guardiamo noi stessi, quindi, e raccontiamo con le nostre impressioni quali orrori si celano all’interno di questo macabro varietà.

 

Orrendamente bizzarro. Magicamente deforme.

“Eleganza del sublime disgusto”. Così si potrebbe definire il concetto alla base di Biomechanical Circus, in cui ogni soggetto è rafforzato nella sua esibizione da una fusione metamorfica tra carne e metallo. Uno strumento musicale, un monociclo su una fune o lunghe lame taglienti deformano corpi già ripugnanti, dando vita a una perfetta macchina programmata per stupire e scioccare il pubblico.

I protagonisti di questo circo macabro sono fatti di carne che non sembra viva, ma neppure morta. Vi è un passaggio dove lo scheletro e gli organi interni si disgregano, ma non esiste putridume, il passaggio è già compiuto. I clown sono figure sinistre che consegnano allo spettatore risa sovraccariche di tensione, smorfie trasfigurate e suggestive di turbe psichiche: essi si fanno portavoce di un non-senso insano.

Contortionist, da Biomechanical Circus di Giorgio Finamore

Una contorsionista, da Biomechanical Circus.

Le donne dalle espressioni enigmatiche provocano nello spettatore una sorta di adorazione quasi mistica; muovono i loro corpi ibridi in una dinamicità sinuosa, evocando nell’estetica l’arte biomeccanica del maestro svizzero H.R. Giger, creatore visivo di Alien. Tutte queste creature bizzarre sono portavoce di una sensibilità estrema, punto di confine tra razionale e irrazionale, meraviglia e disgusto.

Non possono mancare all’interno di uno spettacolo circense gli animali, la cui accezione organica è ridotta ai minimi termini, sostituita da una struttura ipertecnologica fatta di cavi e parti metalliche. La brutalità non è avvertita come rappresentazione dell’istinto naturale della bestia, ma è espressione crudele di un automatismo funzionale all’intrattenimento dello spettatore.

 

L’Industrial Freak Show di Giorgio Finamore

Giorgio Finamore ha inserito, a chiusura di quest’opera illustrata, uno spettacolo nello spettacolo chiamandolo “Industrial Freak Show”. Il sideshow era un’attrazione secondaria presente solitamente al circo o nei luna park alla fine dell’800, dove i classici “fenomeni da baraccone” (i freaks, appunto) esibivano le loro peculiarità.

Clowns, da Biomechanical Circus di Giorgio Finamore

Clowns, da Biomechanical Circus.

In questo laboratorio delle atrocità, ogni sorta di creatura malformata è drammaticamente messa in mostra. Si prova l’irrefrenabile impulso a osservare questo varietà di attrazioni in una sorta di morboso voyeurismo, come se ci trovassimo in un incubo a occhi aperti, in precario equilibrio sopra il filo teso sul nostro subconscio.

“La gente ha paura di quello che non capisce e anche per me è difficile capire tanto più che mia madre era bellissima”, così John Merrick, l’uomo elefante del film di David Lynch, esprimeva in una frase la potenza del legame tra deformità e bellezza.

 

Potenti suggestioni dal Biomechanical Circus

Locandina di Freaks di Tod Browning

Locandina di Freaks (1932), film culto di Tod Browning.

Come si diceva, l’universo circense è da sempre fonte di ispirazione per artisti di ogni genere. Nella letteratura e nel cinema, in particolare, sono numerose le opere di stampo horror, weird e thriller che hanno colto gli aspetti più oscuri e inquietanti sia del circo sia dei freakshow.

Citando gli esempi cinematografici più clamorosi, pensiamo al cult movie Freaks (1932) di Tod Browning, censurato e osteggiato per almeno 30 anni per la presenza di veri fenomeni da baraccone, o al meno cult ma comunque inquietante Il circo degli orrori (1960) di Sidney Hayers, in cui sadismo, estetismo, corpo, bellezza ed erotismo vengono uniti ed esaltati.

Tra i romanzi, viene in mente il classico Il popolo dell’autunno, di Ray Bradbury, e fra i titoli più recenti Il circo dei vampiri di Richard Laymon, Freakshow di Pee Gee Daniels (leggi la nostra recensione), Supreme – Il circo delle meraviglie, di Caleb Battiago e, più marginalmente, Brandelli d’Italia di Marco Crescizz (nostra recensione).

Biomechanical circus, con le sue 80 pagine ricche di immagini potenti e disturbanti, rappresenta una preziosa fonte d’ispirazione per chi intenda scrivere storie oscure ambientate sotto un tendone, regno di incanti e di angosce per grandi e piccini.

Il volume, in formato rilegato, è disponibile al prezzo di 18 Euro sul sito Libri.it, su tutti i principali bookstore online e in libreria. Per approfondimenti sull’artista, vi consigliamo il suo sito personale www.giorgiofinamore.com.

 

Biomechanical Circus, un libro illustrato di Giorgio Finamore (Logos Ed.)

 

Autrice ospite: Claudia Onisto

La blogger e pittrice Claudia Onisto, autrice del guest-post sul libro illustrato Biomechanical Circus, di Giorgio FinamoreClaudia Onisto (Padova, 12 luglio 1976) ha studiato a Padova alla facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo cinematografico. Cinefila appassionata, amante dei generi sci-fi e horror, è amministratrice del gruppo Facebook “Aliens – Predators Italia”, dedicato alle saghe cinematografiche di Alien e Predator. Collabora come articolista con il sito www.FantascienzaItalia.com.
Interessata anche al mondo dell’arte, ha frequentato numerosi corsi di tecniche pittoriche tra cui la Scuola Internazionale di Comics di Padova, diventando illustratrice e pittrice.
Nel tempo libero partecipa a eventi di rievocazione storica, steampunk e gotici in associazione a Steampunk Nord-Est, gruppo di appassionati dedicato al genere steampunk.

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